31.05.13 – Questa settimana all’interno del Blog dell’Anmic Parma parliamo del Rapporto 2013 su bambini e disabilità presentato dall’Unicef che rileva la presenza di 93 milioni di bambini in tutto il mondo con disabilità più o meno gravi che vengono spesso trascurati e discriminati, questo Rapporto ha come obiettivo tra gli altri quello di sollecitare i Governanti a ratificare la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, a dare piena attuazione alla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e a sostenere le famiglie che vanno incontro a costi più elevati per le cure mediche ai bambini con disabilità, questa è la situazione per quanto riguarda il resto del mondo. Mentre per quanto riguarda più in particolare l’Italia il Rapporto denota che i bambini e gli adolescenti con disabilità e le loro famiglie “sono troppo spesso invisibili”. Questa tendenza si riscontra nella mancanza di studi periodici e dati aggiornati sui bambini con disabilit, che spesso vengono trascurati anche nelle statistiche, mentre secondo i dati forniti Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) il numero degli studenti con disabilità nell’anno scolastico 2011/2012 è stato complessivamente di 215.590 unità contro le 208.521 dell’anno scolastico precedente, dato questo che mette in evidenza una maggiore integrazione di studenti disabili nel mondo dell’istruzione a discapito invece delle altre sfere sociali nelle quali purtroppo molti diversamente abili non vengono considerati e risultano spesso troppo invisibili, in più si è aggiunta una sempre maggiore presenza di studenti con disturbi dell’attenzione, del linguaggio e dell’apprendimento. Dati questi che da un certo punto di vista lasciano a bocca aperta perché evidenziano un totale disinteressamento nei confronti dei diversamente abili in certe sfere sociali cosa che nel 2013 è ineccepibile mentre dall’altro lato c’è una maggiore integrazione tra normodotati e persone diversamente abili nell’ambiente dell’istruzione che può portare ad una maggiore considerazione delle persone diversamente abili anche in altre sfere della nostra società.
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