In merito alla polemica sullo Stadio Tardini, tra il Comitato “Tardini Sostenibile” e l’assessore allo Sport Marco Bosi, Anmic Parma, l’ente di tutela e rappresentanza delle persone con disabilità, conferma di aver chiesto un incontro di aggiornamento (poi fissato per il 26 gennaio e allargato ad altri stakeholder sul tema disabilità) al Comune di Parma (proprietario dell’area e dell’impianto, quindi unico possibile interlocutore), nella persona dell’assessore competente, per conoscere come l’accessibilità e l’inclusività dell’eventuale nuovo stadio vengano tenuti in considerazione nell’iter progettuale.

In tutte le occasioni in cui siamo stati invitati a intervenire, abbiamo ribadito l’esigenza, nel caso di ristrutturazione o nuova costruzione, di dotare Parma di uno stadio completamente accessibile, a livello di ingressi, a livello di servizi e a livello di possibilità di scegliere, diversamente da quanto accade oggi, il settore da cui fruire l’evento sportivo. Sono troppi i casi di edifici nuovi o completamente ristrutturati che non tengono conto dell’accessibilità, da qui la nostra grande attenzione all’accesso completo e autonomo per tutte le persone con disabilità, possibilmente non solo fisica.

Non compete invece ad Anmic, che tutela e rappresenta le persone con disabilità e le loro famiglie, occuparsi dell’opportunità di avere uno stadio in centro o in periferia, di ristrutturarlo o di ricostruirlo ex novo. Pertanto, chiediamo di non coinvolgere, direttamente o indirettamente, Anmic Parma, o il tema della disabilità, per decretare l’esigenza o meno di un nuovo stadio. Tuttavia, se sarà deciso che Parma avrà un nuovo stadio, pensiamo sia doveroso sfruttare un’occasione straordinaria per avere un luogo ad ampia partecipazione accessibile e inclusivo.

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