La nostra associata Emma Manghi non ci sta, e neanche noi: ciò a cui è dovuta andare incontro sabato, arrivata alla stazione di Parma per venire in sede per passare la mattinata con noi, è semplicemente vergognoso.

Scesa dal treno, infatti, Emma si è ritrovata dinanzi un ascensore fuori servizio, indispensabile per uscire dalla stazione, e gli operatori di Trenitalia hanno dovuto caricarla a forza, con la sua carrozzina, per farle attraversare i binari.

Le frasi che le sono state dette suonano peggio di una pugnalata al cuore: “Avrebbe dovuto comunicarci la sua presenza, le avremmo detto che non sarebbe potuta venire a Parma”. E ancora: “È rotto da mesi e lo sarà ancora a lungo”.

Tutto questo è inaccettabile: Emma, per tornare a casa, ha dovuto farsi venire a prendere dai genitori, che da Bologna sono partiti in macchina in direzione Parma.

La denuncia di Anmic Parma, insieme all’indignazione dei cittadini e alle polemiche che sono scaturite, ha portato agli esiti sperati, con il problema che è arrivato fino alle istituzioni cittadini: l’ascensore, come abbiamo potuto constatare nella giornata di lunedì 7 marzo, è stato riparato ed ora è regolarmente in funzione.

Ci teniamo a ringraziare i consiglieri comunali, ai consiglieri regionali e ai parlamentari che hanno portato nelle sedi di loro competenza il problema dell’inutilizzabilità di alcuni ascensori e soprattutto il vicesindaco Marco Bosi e all’assessore Michele Alinovi che hanno subito preso contatti con Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) ottenendo una praticamente immediata riparazione.

Ascensori e scale mobili della stazione di Parma hanno mostrato, negli anni, una certa fragilità. Speriamo che d’ora in poi sia dedicata la massima attenzione al loro corretto funzionamento

 

 

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