Se n’è andata ieri Katia Boldrini. Classe 1956, Katia ha lasciato bellissimi ricordi, soprattutto nel mondo dello sport e, in particolare, in quello paralimico. Di seguito le parole di chi la conosceva bene.

Per quanti vorranno salutarla, le esequie si terranno presso il Tempio di cremazione di Valera a Parma, martedì 28 maggio alle ore 10.00.

Francesco Delpiano, ex atleta paralimpico: “”Raccontare la mia vera avventura con Katia é per me davvero difficile, perché è un po’ come voler chiudere in un contenitore un oceano! Eh sì, proprio così…! Ricordo il nostro primo incontro: io avevo iniziato la mia avventura sportiva nel nuoto paralimpico, senza ambizioni, con la Polisportiva Gioco e dopo pochi mesi incontrai lei. Senza troppi convenevoli (già ci conoscevamo per frequentazione di amici comuni), in una sera di giugno 2006, mi disse a bruciapelo: ‘Ho visto i tuoi risultati in gara … e vorrei vederti in vasca. Se ti va io domani sono in piscina a Fornovo, vieni e ci facciamo due chiacchiere davanti a una birra’.
Il tuo modo diretto mi ha convinto immediatamente. Così il giorno dopo è stato tutto come da programma. Poi con una birra in mano mi disse: ‘Mi occupo da anni di sport adattato, nuoto incluso, e ti chiedo una cosa: ti piacerebbe lavorare seriamente ed arrivare in Nazionale Paralimpica? Sei … non credo di sbagliarmi … un diamante grezzo … Hai un talento naturale in acqua e poca tecnica. Io posso darti la tecnica e so che puoi arrivare in alto! … Magari anche alle Olimpiadi!’.
Secca e sincera come lo eri come lei era ha chiuso così: ‘Provaci … e se ti va costruiamo una società e la affiliamo velocemente al CIP. Io sarò il tuo Coach e tu la squadra’.
Non mi dilungo: 15 giorni dopo ero in vasca e lei a bordo vasca.
Sei mesi dopo avevo conquistato 6 record italiani nelle 4 specialità (50/100 m. in stile libero e 50/100 m. delfino).
Sei mesi ancora ed ero entrato nella rosa degli atleti azzurri conquistandomi a pieno titolo il posto nella categoria S 7.
I record si sono susseguiti nel tempo fino alla convocazione nella rosa degli atleti selezionati per Pechino 2008, avventura sfumata poco prima della dell’evento per un infortunio avvenuto a Berlino nell’ultima gara internazionale, prima delle Paralimpiadi cinesi!
Questo amaro epilogo non ha modificato nulla del grande traguardo raggiunto con il MIO COACH KATIA! Abbiamo stupito tutti, realizzando punto per punto tutto ciò che lei aveva previsto in quel primo nostro incontro in vasca.
Aveva interrotto la sua grande carriera agonistica nel mondo del judo a causa di un infortunio alla caviglia e, insieme a me, aveva ripreso in mano tutto il suo amore per le gare, insieme ad una valigia degli attrezzi che era colma di conoscenze, esperienze, saggezza ed ironia, ma, più di ogni altra cosa, di una rara capacità di vedere le persone oltre l’apparenza.
Alcuni giorni fa, nel nostro ultimo incontro, mi chiese se avevo il rammarico dell’amara chiusura della mia carriera, con la sua forzata rinuncia alle gare cinesi del 2008. La mia risposta è stata chiara e sintetica: “Katia mio unico e grande Coach, abbiamo sofferto insieme del triste finale, ma non ho dubbi che solo tu avresti potuto prendere uno sconosciuto nuotatore, quasi quarantenne, trasformandolo, al di là del naturale talento, in un atleta di alto livello in meno di un anno. Sono onorato e grato per sempre al cielo di avermi fatto incontrare il mio UNICO GRANDE COACH! Per me sarai sempre questo:
Oh Capitano … mio Capitano!
Al di là di questo ho avuto la fortuna di lavorarci a fianco per qualche anno, in vasca con atleti normo e con atleti diversamente abili, con i progetti di acquaticità dedicati alle scuole, nei progetti individuali (realizzati da lei con UISP, ANMIC e CIP), con bimbi disabili e con anziani.
In ogni contesto ho potuto toccare con mano il suo grande dono: essere il coach di tutti sempre, con la stessa forza e passione in cui la conoscenza e l’esperienza, oltre che l’incredibile creatività, erano continuamente miscelate dalla sua immensa generosità del cuore.
Una guerriera in missione per gli altri.
Capitano mio Capitano.
Vola libera senza più fermarti.

Cinzia Mainardi, ex delegata provinciale Cip: “L’ho conosciuta nell’estate 2003, dopo che da qualche mese avevo accettato l’incarico di delegata provinciale del CIP (allora ancora FISD). Allora collaborava come tecnico sportivo di nuoto con la UISP. È nata allora quella collaborazione, sfociata in una bella amicizia, che ci ha portato a fare crescere lo sport disabili sul nostro territorio. Ricordo le ore passate a creare ed impostare il progetto SPORT SCUOLA INSIEME, che nel 2004 per la prima volta ha portato lo sport disabili presso le scuole medie e superiori di Parma, facendo praticare ai ragazzi sport adatti al compagno con disabilità inserito nella classe (basket in carrozzina, lezioni di scherma con i linguaggio dei segni, ecc ), per aumentare l’inclusione. È lei che è diventata tecnico formatore dei tecnici CIP, che poi andavano a lavorare nelle scuole, che li coordinava e li gestiva. Il progetto, poi diventato progetto pilota nazionale nel 2005, ha avuto un successo educativo che ha superato tutte le aspettative. Sempre grazie alla sua capacità e bravura siamo poi riuscite a impostare un progetto analogo nell’ambito di Giocampus, per le scuole elementari, grazie alla grande collaborazione di Elio Volta e Katia è stata davvero un punto di riferimento fondamentale per il cambiamento della cultura sportiva dei disabili per la nostra provincia. Donna che non chiedeva mai aiuto per sé, è però SEMPRE stata disponibile ad aiutare chiunque avesse bisogno, stando attenta alle difficoltà altrui. Riusciva ad avere un rapporto con i ragazzi veramente unico. Nel 2004 con un progetto del comune di Parma e l’ASL lavorò anche nei presidi notturni in piazzale della Pace per cercare di aiutare i ragazzi in difficoltà, dimostrando praticamente come una buona prevenzione possa essere un punto di forza per il miglioramento della società.
Molte altre cose ci sarebbero da dire di una persona che si è sempre battuta per i diritti dei più deboli e che però è sempre rimasta nell’ombra perché non stava MAI zitta e dava fastidio e perché non amava i riflettori, ma ti assicuro che in questo momento faccio molta fatica per un dolore sordo che mi accompagna. So che lei vorrebbe che festeggiassimo davanti ad una bottiglia di vino e sicuramente faremo una festa in suo onore ma non riesco a sorridere come lei avrebbe voluto”.

Walter Antonini, presidente Anmic Parma: “Una persona estremamente coinvolta nello sport paralimpico. Aveva capacità dialettiche importanti, quindi faceva anche la formatrice, in particolare per scuole e Università. Il meglio di sé lo dava con le persone, con gli atleti: voleva portarli in alto, lavorava sodo per questo. Ed era capace di entrare in empatia con loro molto facilmente. Era una persona estremamente determinata: si metteva in testa un obiettivo e voleva raggiungerlo. Ha sempre messo davanti il benessere degli altri, anche rispetto al proprio. La ricordo come una gran bella persona, molto altruista”.

Angela Tassi, Judo Center Parma: “Katia inizia judo nel 1975 all’Inzani e lì ci siamo conosciute, nel 1994 dopo avere vinto diverse medaglie ai campionati italiani e regionali fondiamo il Center Parma insieme a Cristina Rastelli che sarà la presidente per molti anni. Così portiamo avanti i corsi dell’associazione e portando gli atleti alle competizioni. Il nostro motto era judo per tutti e iniziamo anche agli atleti portatori di disabilità e siamo arrivati al risultato di quest’anno: terzi come società, con 2 ori, 2 argenti e 2 bronzi, anche grazie al suo lavoro. Katia è stata anche un atleta agonista master facendo medaglia nel 2004 ai campionati mondiali di Vienna. Recentemente grazie al suo lavoro l’associazione ha partecipato a diversi bandi vincendoli con la collaborazioni del presidente precedente Antonio Chionna e Fabio Groppi, ex judoca dell’associazione Mani Parlanti. Ci mancherà il suo lavoro di consulenza, e ci mancherà una preziosa amica”.

Massimo Sassi, psicologo, collaboratore Cip: “Katia tu per me sei sempre stata il simbolo della forza ed è così che ti ho sempre descritta alle persone che non ti conoscevano: una forza della natura capace di far succedere l’impossibile, contro ogni previsione. Abbiamo condiviso sfide al limite e il fatto che siano state sfide vincenti è stato sempre e assolutamente merito tuo. Tu sei la forza del cambiamento e hai cambiato tante vite, compresa la mia. Ti voglio bene, sempre”.

Marco Melli, presidente Club Scherma La Farnesiana: “Io l’ho conosciuta personalmente quando coordinavo il centro estivo di collecchio. Lei lavorava come assistente bagnanti e istruttore di nuoto alla piscina di Ponte Taro. Portavo lì i ragazzi del centro estivo e lei era il loro punto di riferimento”.

Arturo Balestrieri, ex assessore allo Sport del Comune di Parma: “Ricordo Katia come persona sincera, diretta e con una generosità esuberante. Inoltre percepivi la sua passione vera per il Judo, disciplina alla quale ha dato tanto di sé.

Uisp Parma: “Katia è stata per UISP Parma un punto di riferimento per tutta la voglia di innovare e precorrere i tempi che ha portato all’interno del nostro Comitato nell’ambito dello sport per le persone con disabilità. Una persona con innata capacità di anticipare i tempi e di guardare allo sport come elemento di unione, di inclusione, di benessere e di uguaglianza per tutte le persone. I progetti che lei Katia ha ideato, costruito e portato avanti insieme a bambini e ragazzi, i corsi di formazione e le competenze che ha diffuso tra le collaboratrici e i collaboratori della nostra Associazione sono una enorme eredità che teniamo stretta, presente e che faremo crescere nel suo ricordo. Nelle parole di chi l’ha conosciuta, di chi è stato suo amico e di chi ha lavorato con lei si riconoscono affetto, amicizia, rispetto e i sorrisi che hanno accompagnato i tantissimi anni che Katia ha vissuto in UISP.

Donato Amadei, presidente Uisp Parma: “Si rischia, in certe occasioni, di ricordare il lato professionale e atletico della persona, mentre ciò che abbiamo condiviso nei corridoi, nelle palestre, nelle piscine, nei parchi e in tutti i luoghi in cui abbiamo portato UISP insieme a Katia è stato principalmente divertimento. Moltissimi di noi hanno ricordi di felicità e di condivisione di risate, proprio così come nello sport dovrebbe sempre essere. Una persona con cui battute e scherzi, momenti di svago e conviviali sono sempre stati all’ordine del giorno. Una sportiva Katia, nel vero senso della parola, una donna di grandi valori e di grande rispetto verso tutte le persone. Una persona che non si è mai tirata indietro, che ha donato allo sport e che continua a farlo con gli insegnamenti che ha trasmesso e condiviso alle tante e ai tanti giovani che hanno avuto la fortuna di avere in lei un’ottima insegnante.”

Vincenzo Manco, ex Presidente Uisp Parma e dirigente Uisp nazionale: “Katia ha rappresentato per la Uisp di Parma la dirigente e l’operatrice più sensibile e più avanzata per ciò che riguarda il corretto approccio all’attività motoria e sportiva delle persone con disabilità. Partendo innanzitutto dall’idea di uguaglianza, ovvero di come far percepire la difficoltà di un particolare movimento, rendendo realmente percepibile a tutti quella determinata forma di disabilità. Tanti sono i progetti che la Uisp ha promosso e sostenuto attraverso la sapiente guida di Katia.
Nei progetti con la scuola, ad esempio, se si trattava di proporre attività fisica per ciechi e/o ipovedenti, tutti gli altri componenti della classe venivano bendati e tutti insieme svolgevano i vari movimenti. Un approccio paritario che ha distinto Katia e la Uisp nel promuovere consapevolezza, sensibilità e la giusta attenzione anche nel rapporto con le organizzazioni che sul territorio si interessano da sempre di disabilità, con le quali nel tempo la nostra associazione ha sottoscritto protocolli d’intesa per la promozione dell’attività fisica, appunto ‘per tutti’. Non solo la Uisp, ma l’intera comunità, perde un riferimento culturale importante per i percorsi di autonomia ed emancipazione delle persone con disabilità attraverso l’attività sportiva.
Ciao Katia, che la terra ti sia lieve”.

Enrica Montanini, presidente comitato Uisp di Parma dal 2007 al 2016: “Katia è ed è stata per noi una porta aperta sulla diversità, la dimostrazione che per tutti esiste una via accessibile e percorribile nello sport, che la pratica non può e non deve mai essere negata a nessuno ma, al contrario che, con competenza, passione e con la capacità di immedesimarsi nell’altro esiste sempre una strada da percorrere, per tutti. Ha praticato, nella formazione e nella corsisitica, lo sport per tutti e di tutti. Per questo le saremo sempre grati.”

Andrea Panizzi Ski Race ASD e Va’ Pensiero: “Ho conosciuto Katia nel mondo delle arti marziali lei con il judo e io con la kick boxing. Eravamo molto giovani e frequentavamo la palestra della Polisportiva Gioco all’ex Eridania. Maestra e Atleta stupenda e con grandi valori rivolti nell’ambito sociale, vicina ai più deboli ed emarginati. Una donna forte e tenace che non mollava mai, lottatrice sino alla fine Katia hai dato tanto al mondo dello sport e del sociale. Sei stata un esempio per tanti di noi.  Con un saluto marziale ti dico OS e GRAZIE.”

Emanuele Conte, ex assessore provinciale allo Sport della Provincia di Parma: “Ciao Katia, lo sport a Parma ha perso una grandissima persona. Ti ricordo come una forza della natura, non ti tiravi mai indietro e il lavoro fatto insieme è stato incredibile. Con te non ci dovevano essere ultimi, tutti dovevano avere le stesse possibilità. La Festa dello Sport in cui i ragazzi potevano conoscere e provare decine e decine di sport, le attività nelle scuole per far capire ai ragazzi che si è tutti uguali, basta abbattere le barriere… Tanti ricordi meravigliosi con te, tanti progetti, tanti regali alla nostra città e a noi. Ci mancherai a tutti”.

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