Il ruolo dei medici di medicina generale, il certificato introduttivo, le commissioni, i medici di categoria, i criteri di valutazione e accertamento: la riforma sull’accertamento della condizione di disabilità è alle porte e Il nostro presidente, Walter Antonini, nella sua veste di presidente regionale Anmic, era oggi a Bologna nella sede Inps, per un incontro con il direttore dell’istituto previdenziale, Francesco Ricci, con il quale si sono affrontati questi e altri temi.

Forlì-Cesena è l’unica città, fino ad ora, in cui è stata avviata la sperimentazione del nuovo sistema in regione. All’inizio i problemi non sono stati pochi, con medici che si rifiutavano di emettere i certificati introduttivi, alla luce di una procedura lunga e complessa. Oppure chiedevano cifre spropositate (anche centinaia di euro) ai pazienti. Insomma, la preoccupazione era grande.

Anche alla luce delle osservazioni portate da Anmic, sono seguiti confronti. formazione, adattamenti e ora l’allarme sembra rientrato: si è cercato di semplicare l’iter e l’Inps sta lavorando con i medici per una tariffa calmierata.

Quando la riforma sarà attiva su tutto il territorio nazionale, non potranno esserci impedimenti, perché una riforma di dignità non può trasformarsi in una retrocessione dei diritti.

Il confronto con il direttore Ricci è stato molto proficuo, così come quello, sempre durante l’incontro di oggi, con Lucia Zanardi, responsabile dei medici legali, e Paolo Olimpieri, dirigente dell’area organizzazione.

Perché Anmic ha voluto questo incontro affinché la riforma, da un punto di vista organizzativo, procedurale e, ovviamente, sociale e sanitario, sia un passo in avanti per le persone che richiedono un riconoscimento della condizione di disabiltà, che tutti conoscono come invalidità civile.