Inaugurerà lunedì 4 ottobre, a Parma, e sarà visitabile fino al 3 dicembre, la mostra “Parma di tutti. Le radici del futuro”. Si tratta di una grande esposizione, ospitata nello Spazio ‘51 di Palazzo Giordani (Stradone Martiri della Libertà 15) che documenta la storia dell’integrazione scolastica, lavorativa e sociale a Parma delle persone con disabilità, raccogliendo e organizzando locandine, documenti, fotografie e filmati, a partire dagli anni Sessanta arrivando fino alle proposte per il futuro. È stata presentata questa mattina, alla presenza di Danilo Amadei, presidente del Cepdi; Massimo Parmigiani, direttore del Cepdi; Ines Seletti, assessore all’Integrazione Scolastica del Comune di Parma; Emilia Wanda Caronna, delegata del Rettore agli studenti con disabilità dell’Università di Parma; Lorenzo Guarenghi, responsabile Ufficio per il collocamento mirato di Parma; Maria Laura Bianchi, vicepresidente della Fondazione Cariparma. Saluti in apertura di Alessandro Tassi Carboni, consigliere provinciale.

Il percorso espositivo

Voluto dal Cepdi (Centro Provinciale di Documentazione per l’Integrazione Scolastica, Lavorativa e Sociale), è un viaggio tra i documenti che raccontano una storia d’eccellenza per Parma e provincia, che ha visto, dalla seconda metà del secolo scorso, una stagione di mutamenti e di crescita politica e sociale, che ha portato alla chiusura degli istituti e delle realtà segreganti in genere, per aprirsi all’accoglienza e all’integrazione delle persone disabili, tra lavoro, scuola, società, sport e tempo libero. Sono 18 i pannelli esplicativi, che accompagnano il visitatore tra le bacheche dei tanti documenti introvabili, le foto storiche e i monitor in cui saranno proiettati i video delle testimonianze. Sono stati interpellati insegnanti, politici, educatori, dirigenti scolastici, tante persone che nei decenni sono state protagoniste, su fronti differenti, dell’inclusione delle persone con disabilità. Il percorso espositivo è stato curato da Veruska Bolletti e Francesca Barezzi.

Un lavoro partecipato

La mostra, realizzata con il contributo di Fondazione Cariparma e la collaborazione del Comune di Parma, patrocinata dalla Provincia di Parma, rientra nelle manifestazioni ufficiali di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21. È l’esito di un lavoro di ricerca durato circa due anni, che ha coinvolto anche l’Archivio storico comunale, dove sono stati rinvenuti materiali unici, in particolare foto d’epoca degli istituti segreganti e delle classi differenziali. Inoltre, la storia è ripercorsa attraverso gli articoli della Gazzetta di Parma. I curatori hanno voluto unire nello stesso obiettivo tante realtà impegnate sul territorio: Università di Parma, Agenzia per il lavoro Emilia-Romagna – Ufficio collocamento mirato di Parma, Anmic (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili), Css (Consorzio di Solidarietà Sociale), Gioco Polisportiva, Uici (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti), Aid (Associazione Italiana Dislessia), Fa.Ce (Famiglie Cerebrolesi), Ens (Ente Nazionale Sordi), Uisp (Unione Italiana Sport Per Tutti), Associazione Voglia di leggere “Ines Martorano”.

L’accessibilità culturale

Un aspetto fondamentale del progetto, sul quale si è concentrata l’attenzione dei curatori, è l’accessibilità culturale, che permetterà di rileggere la mostra in una chiave nuova e soprattutto renderà fruibili a tutte e tutti i documenti del percorso, attraverso testi ad alta leggibilità, linee del tempo, mappe concettuali (schede di immediata lettura), QR code con audioguide, video con sottotitoli. Non ci sarà alcuna barriera fisica e architettonica, saranno accessibili tutti i contenuti.

Lo scopo

La mostra ha l’obiettivo di arricchire culturalmente i visitatori, accrescendo la conoscenza sul mondo della disabilità e nello stesso tempo aumentando il grado di inclusione della società. Una vera integrazione è possibile, ma solo attraverso un nuovo senso di cittadinanza, aperta e inclusiva, che parta dalla conoscenza di una pagina storica di rilievo per la comunità e per i futuri cittadini.

Danilo Amadei, presidente del Cepdi, ha detto: “Questa mostra è l’esito di uno sforzo straordinario e di un cammino collettivo che abbiamo voluto chiamare ‘Parma di tutti’, per richiamare alla Costituzione e a quel sentimento di solidarietà che nel Dopoguerra ha permesso di ricostruire senza escludere nessuno. Oggi possiamo dire che a scuola c’è spazio per tutti, mentre tanto ancora è da fare per il mondo del lavoro. Non dimentichiamoci da dove arriviamo: le persone con disabilità, a fine anni Cinquanta, potevano chiedere l’elemosina, nient’altro. Poi hanno cominciato le battaglie per i diritti, che sono faticose, lunghe e non ancora terminate”.

Informazioni utili

Apertura al pubblico: lunedì, mercoledì e giovedì mattina dalle 9.30 alle 12.30; giovedì pomeriggio dalle 15 alle 17; per i gruppi sono previste anche le giornate di martedì e venerdì mattina dalle 9.30 alle 12.30 e martedì pomeriggio dalle 15.00 alle 17.00. Il percorso di visita ha una durata di circa 1 ora. Per i gruppi (su richiesta: guida di personale specializzato, interprete Lingua dei Segni) prenotazione obbligatoria a info@cepdi.it – tel. 0521 257283.

Sito internet: www.cepdiparma.it

Ingresso gratuito.
Durante il periodo di apertura dell’esposizione i partner del progetto organizzeranno, collateralmente, convegni, proiezioni, incontri e laboratori. Il programma sarà consultabile su www.cepdiparma.it
La mostra sarà itinerante dal 2022: sarà rimodulata secondo le sedi, ospitata presso i Comuni e le scuole di Parma e provincia e ci sarà un aggiornamento periodico

 

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