La campagna vaccinale contro il Covid-19 è iniziata e l’auspicio di Anmic Parma è che in tempi brevi la maggior parte della popolazione possa essere coperta. L’associazione è storicamente e fortemente dalla parte della scienza e dei vaccini, nonostante non siano poche le persone con disabilità che pagano ancora le conseguenze di vaccini inefficaci, inoculati decenni fa, per esempio contro la poliomelite. “Ma si parla di tanti anni fa, oggi l’unico messaggio che si deve dare è quello di vaccinarsi presto e vaccinarsi tutti”, è l’appello di Walter Antonini, presidente di Anmic Parma

A tal proposito, è auspicabile che la vaccinazione delle persone con disabilità venga fatta in tempi rapidi: “Capiamo perfettamente le difficoltà da parte delle Istituzioni nel trovare delle priorità, come lo sono sicuramente gli anziani ricoverati nelle Rsa e gli operatori della sanità. Però poi devono esserci le persone con disabilità, perché rappresentano la popolazione più vulnerabile – afferma il presidente di Anmic -. Va ricordato che ci sono tante persone disabili, in particolare coloro che soffrono di immunodepressione, che sono chiuse in casa da febbraio, cioè da quando sono uscite le prime notizie riguardanti il virus. Per loro, ammalarsi di Covid-19, significa quasi per certo perdere la vita. Loro e le loro famiglie stanno ormai impazzendo, non ce la fanno più: ci sono situazioni domestiche che ormai sono bombe che stanno per scoppiare. Il loro sacrificio andrebbe premiato dalle Istituzioni, quindi da tutta la comunità. Le ultime notizie parlano di un vaccino a febbraio: inizio o fine del mese? La differenza non è poca”.

Per entrare nel merito, Antonini fa un esempio per portare luce su problematiche che sembrano sfuggire. “Pensiamo alle persone con disabilità intellettiva – sottolinea il presidente dell’associazione di tutela e rappresentanza, medaglia d’oro al Premio Sant’Ilario 2020 -: la didattica a distanza per i giovani, ma in generale lo stare così a lungo in casa, senza possibilità di relazioni, ha causato regressioni importanti. E molte di queste persone non sanno esprimere sintomi, per non parlare della difficoltà a fare loro il tampone. Per loro e per tante altre persone con disabilità e i loro caregiver è fondamentale vaccinarsi al più presto”.

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