28.03.2017 – Sostenere la domiciliarità, in una condizione di benessere, di piena di inclusione sociale e autonomia, anche nel momento in cui la persona con disabilità grave resta senza sostegno famigliare, in estrema sintesi, sono gli obiettivi del provvedimento L. 112/2016 cui è stato dedicato un momento di approfondimento presso Palazzo del Governatore venerdì scorso.
L’Auditorium di Palazzo, gremito di gente, in particolare operatori, addetti ai servizi e famiglie, ha visto una vasta partecipazione all’illustrazione del provvedimento ribattezzato “Dopo di Noi”.
La Legge 112/2016 ha istituito un apposito fondo destinato a chi si trovi ad affrontare un’esistenza senza famigliari o altri legami e opportunità per la costituzione di trust, nonché di vincoli di destinazione di beni immobili e mobili registrati. Il provvedimento di compone di 10 articoli riguarda, a livello nazionale, dai 100.000 di 150.000 soggetti.
L’appuntamento è stato organizzato dalla Fondazione Trustee, in collaborazione con Anmic, la più grande associazione italiana di tutela dei disabili, con il patrocinio di Comune di Parma, Azienda Usl e Ordine degli assistenti sociali dell’Emilia Romagna.
Il convegno stato aperto da Danilo Amadei, presidente dell’Associazione Trustee, e dall’Assessore al Welfare del Comune di Parma Laura Rossi. L’Assessore ha ricordato come, per il nostro territorio, esistano già forme che garantiscano benessere e qualità di vita ai disabili soli.
L’analisi critica della Legge è passato anche dal commento del Presidente nazionale di Anmic, Nazaro Pagano che ha sottolineato che: “E’ necessario che i fondi destinati all’inclusione totale della persona disabile siamo strutturali e vincolati”. Questo il cuore del suo importante intervento.
Ad entrare nei dettagli delle opportunità offerte dal Trust sono stati Giuseppe Lepore, dell’associazione “Il Trust in Italia”, e in particolare l’avvocato Domenico Sabia, dell’ufficio legislativo Anmic, che ha sottolineato e argomentato la posizione per qualche aspetto critica, nei confronti della legge 112, dell’Anmic.
Luigi Mazza, responsabile Servizi Sociosanitari-Disabili della Regione Emilia Romagna ha approfondito gli indirizzi regionali per l’applicazione della legge, mentre Annalisa Rolli, responsabile della Struttura Operativa Non Autosufficienza del Comune, ha parlato delle responsabilità locali a sostegno della domiciliarità.
Al termine dell’illustrazione delle norme il Consorzio Solidarietà Sociale ha mostrato una buona pratica, presa a modello di soluzione alloggiativa famigliare che è stata battezzata “Le case ritrovate” per lasciare le conclusioni a Pietro Stefanini, vicepresidente della Fondazione Trustee.