Sportello barriere architettoniche

BARRIERE ARCHITETTONICHE
Con il termine barriere architettoniche si indicano tutti gli ostacoli che non permettono la completa mobilità alle persone temporaneamente o permanentemente in condizioni limitate di movimento o che si muovono con sedia a rotelle. Possono essere rappresentate da elementi architettonici (parcheggi, porte, scale, corridoi), da oggetti ed arredi (lavandini, armadi, tazze WC), da mancanza di taluni accorgimenti (scorrimano, segnaletica opportuna) o da elementi che possono essere causa di infortuni (materiali sdrucciolevoli, porte in vetro non evidenziate, spigoli vivi…).
(dal sito www.disabili.com)


La mobilità è un bene di tutta la società e non solo per quelli che oggi hanno delle difficoltà, ma anche per le persone future; non solo per le persone disabili, ma anche per quelle persone momentaneamente non abili (es. madri con le carrozzine, ecc).
Fin dal 1981 presso il Segretario Generale dell’ONU a Ginevra, l’ANMIC s’è battuta per far rispettare questi diritti sottolineando la mancanza di volontà, di cultura e di educazione, sottolineando la necessità della formazione, presso le facoltà di architettura ed ingegneria, con esami specifici per abbattere prima di tutto le barriere mentali e poi quelle architettoniche.

Ogni volta che si parcheggia su di uno scivolo, impedendo l’attraversamento ad una sedia a rotelle, o quando si ingombra il marciapiede con ostacoli vari, quali cassonetti, motorini, plance pubblicitarie, fioriere, si costringe la persona con una disabilità motoria o sensoriale, a limitare la sua libertà di movimento, la sua autonomia e la sua integrazione.

Ma non solo, gli amministratori che non provvedono a collocare semafori sonori per chi non vede, a predisporre accessi agli edifici pubblici fruibili da parte dei disabili motori, mezzi di trasporto accessibili e con segnalazioni vocali, o i progettisti che trascurano di rimuovere le barriere architettoniche quando realizzano ristrutturazioni, che collocano i bancomat privi di segnalazioni vocali in posizioni inaccessibili, o rotatorie difficilmente attraversabili da chi ha una ridotta mobilità rendono sempre più svuotato il bisogno di riconoscimento dei propri diritti.

L’abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali è un diritto, sancito anche dall’articolo 3 della nostra Costituzione.

Risulta importante la partecipazione presso le Pubbliche Amministrazioni e l’adesione a tutte quelle iniziative che contribuiscano a restituire ai disabili la piena cittadinanza, facendo cioè rispettare le normative vigenti in materia di accessibilità e del buon senso, contribuendo a migliorare anche la qualità della vita di tutti i cittadini.
La partecipazione al Progetto Al di là della porta e alle Commissioni di alcune Pubbliche Amministrazioni ha per noi questo significato.

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